La Diga sul Po non si fa più!
La Diga sul Po non si fa più!

La Diga sul Po non si fa più!

Progetto di ampliamento navigabilità del Po all’interno di una Riserva Naturale Speciale

Ultimi Aggiornamenti!!

Il progetto della centrale idroelettrica che sarebbe stata costruita assieme ad un conca per rendere navigabile il TUP (Tratto Urbano Po) è naufragato perché la ditta appaltatrice si è (diciamo così) ritirata.
Repubblica.it
E’ un’ottima notizia, frutto di un lavoro ai fianchi dell’"Osservatorio sul fiume” che comprende molte realtà associative torinesi.
Noi siamo contentissimi !
Ovviamente ci riproveranno… questa del Po navigabile è una fissazione…
Luciano Ruggieri
Presidente EBN Italia www.ebnitalia.it


Un assurdo progetto di navigabilità, di per sé già inconcepibile all’interno di una ZPS – Zona a protezione speciale – (IT1110070) DIR 92/43/CEE Cod. 91E0 e Cod. 3270 e Riserva Naturale Speciale, prevede la costruzione di due pontili per l’attracco d’imbarcazioni anche a motore, minaccia ad un importantissimo rifugio per la fauna selvatica.

Stiamo parlando del Parco del Meisino e dell’Isolone Bertolla– http://bit.ly/N0eC9L

Il progetto che sembrava definitivamente abbandonato per la mancanza di fondi, è stato recentemente rilanciato (Agosto 2012) con toni trionfanti dall’attuale Amministrazione "Fassino" senza nemmeno prendere atto dei vincoli ambientali e protezionistici presenti nell’area, congiuntamente al progetto di costruzione di un impianto idroelettrico inteso a sfruttare il dislivello di tre metri nei pressi del ponte della Gran Madre. – http://bit.ly/P3VPd7 –

Il transito d’imbarcazioni, anche di medie-grosse dimensioni come ipotizzato, in questo tratto di fiume dove le sponde opposte distano poche decine di metri, allontanerebbe e disperderebbe la fauna creando disturbo diretto e sconvolgimenti tali da impedirne anche le nidificazioni sulle rive a causa dei moti ondosi creati dalle imbarcazioni.

Il danno sarebbe oltremodo accentuato nel periodo estivo – primaverile ed in quello invernale quando cioè gli animali si trovano già sottoposti a fortissimi stress legati alla migrazione, alla riproduzione ed alla basse temperature. La fauna selvatica trova nelle aree urbane l’ultimo rifugio ed i motivi risiedono nella carenza di zone naturali adatte e protette, nell’eccessiva pressione venatoria al di fuori dei centri urbani e sfrutta il vantaggio di temperature più miti nel periodo invernale.

Il divieto di navigazione che attualmente vige va assolutamente mantenuto ed è da ritenersi prioritario ai fini della salvaguardia dell’area e dell’avifauna. Si verrebbe altrimenti a perdere una fetta consistente del patrimonio naturalistico della nostra regione.

Inoltre è doveroso ricordare che i numerosi pontili costruiti negli ultimi anni in altri tratti del fiume meno sensibili (Vallere, Valentino e Moncalieri) risultano in alcuni casi totalmente inutilizzati e dopo essere stati danneggiati dalle piene del fiume giacciono abbandonati nella più totale incuria.

Anche la storica garzaia e le sponde a valle della diga verso S. Mauro sono in pericolo a causa di un’ipotetica riqualificazione ambientale (inserita nel progetto di fattibilità del Programma Territoriale Integrato RETI 2011) che prevede la creazione di un canale all’interno dell’Isolone che ospita la colonia, approdi diportistici a ridosso della stessa, passerelle sospese e pontili in zone particolarmente vulnerabili. Queste aree attualmente offrono ambiente di nidificazione e svernamento a decine di specie: sono state contattate 81 specie in 24 mesi di rilevamenti (anatre di superficie, Beccaccini, limicoli, Cicogne bianche e nere e almeno 5 specie di rapaci nidificanti). In questa zona la navigazione andrebbe sicuramente limitata a poche aree e non implementata.

Queste iniziative di valorizzazione naturalistica dovrebbero essere proposte per aree degradate, neppure così difficili da individuare sul nostro territorio e non per disgregare ed impoverire ulteriormente le ultime isole protette. La garzaia si è formata proprio grazie all’assoluta inaccessibilità dell’Isolone in quanto proprietà privata. La costruzione di pontili e la navigazione, oltre a contrastare palesemente con l’esistenza stessa di un’area ZPS e di una Riserva Naturale Speciale, andrebbe contro le direttive della Comunità Europea. Inoltre, ma non in ultimo, il progetto non risulta corredato della necessaria valutazione d’incidenza ambientale (VIA).


A tal pro EBN Italia ed in particolare il nodo di Torino Birdwatching invita i propri aderenti e tutti coloro che sono interessati a tutelare questo importantissimo luogo a prendere visione della petizione ufficiale ed inoltrarla via email ai sottostanti indirizzi di cariche pubbliche coinvolte nel processo decisionale. Sarebbe inoltre opportuno cercare di diffondere l’iniziativa oltreché presso propri conoscenti e amici anche nei confronti di Associazioni e Comitati che potranno inoltrarla via raccomandata A/R agli indirizzi degli Uffici competenti sotto indicati.

Scarica il testo della petizione

Comunicato NO NAV di EBN Italia (PDF 132 KB)

Elenco degli indirizzi a cui inoltrare la petizione (PDF 92 KB)

Altre risorse di approfondimento esterni

Comune di TO – VARIANTI/bertolla – verifica_vas_variante_228.pdf

Provincia di TO – PTC2 – quaderno.pdf