Distruzione di una colonia nidificante urbana di Gabbiano reale
Distruzione di una colonia nidificante urbana di Gabbiano reale

Distruzione di una colonia nidificante urbana di Gabbiano reale


Localizzazione Google Earth del sito di riproduzione

Negli anni passati (primavera 2010) fu scoperta per caso dai birder di Torino birdwatching una colonia riproduttiva di Gabbiano reale in un sito apparentemente abbastanza insolito: il tetto di un capannone nella zona servizi di Torino in Strada delle Cascinette 7.


Alcuni esemplari in cova (Foto: A. Di Rienzo)

Risulta difficile stabilire con certezza quanti nidi fossero presenti in quanto per lo più nascosti dietro i lucernari o in avvallamenti della superficie; ciò rendeva molto incerto stabilire quanti esemplari stessero covando e quanti solo riposando.

Il Gabbiano reale depone 2-3 uova all’incirca dalla fine di marzo, in un nido molto scarno; le uova schiudono dopo circa un mese di cova.

Ad un conteggio approssimativo, si stimò che nella prima osservazione fossero presenti tra i 12 e i 20 nidi attivi; dato confermato l’anno seguente (2011) quando si contavano 47 adulti e 22 pulcini in circa 20 nidi attivi.


L’area ove sorgeva il capannone demolito (Foto: L. Ruggieri)

Purtroppo non stiamo casualmente parlando al passato poiché, da pochi giorni (giugno 2013), il capannone, sede della colonia cittadina torinese, è stato raso al suolo per realizzare il nuovo punto vendita Leroy Merlin!

Difficile valutare se i proprietari o i diretti responsabili delle opere di demolizione avessero coscienza dell’emergenza conservazionistica che dovevano tutelare secondo Regolamento per la tutela e il benessere degli animali in città, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale di Torino l’11/04/2006. Fatto sta che l’articolo 38 comma 8 di tale Regolamento e soprattutto i termini della Legge 157/92 negli articoli 3 e 21 sono stati ampiamente trasgrediti, con la conseguenza che ciò dovrebbe essere senz’altro perseguito dalle Autorità preposte.

Al momento della constatazione l’osservatore (Luciano Ruggieri) riferiva che una cinquantina di uccelli sostavano nonostante tutto ancora sulle macerie e le coppie si corteggiavano mestamente a testimoniare l’attaccamento al sito.


Gabbiano reale (Foto: A. Di Rienzo)

La discussione in lista

Successivamente alla diffusione della notizia in lista, si sono avvicendati molti interessanti interventi che hanno consentito di approfondire lo status del Gabbiano reale e ragionare sull’idea comune che tende a farlo apparire semplicisticamente come specie in sovra numero e a carattere invasivo. Riportiamo qui di seguito i punti più interessanti che sono emersi ringraziando da subito coloro che, con il loro intervento, hanno contribuito ad animare la discussione. Alterneremo i testi con alcune immagini documentative di quello che appariva sul sito che oggi, purtroppo come segnalato, non esiste più. A completamento saranno proposti una serie di documenti scaricabili che permettono di approfondire ulteriormente il tema in questione.


Gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis) (Foto: A. Di Rienzo)
Il Gabbiano reale, specie invasiva?

Il Gabbiano reale mediterraneo (da birdlife.org) è compreso nella Red List 2012 della IUCN nella categoria LC (Least Concern) appare pertanto esente da gravi problematiche che lo cataloghino vulnerabile sul profilo conservazionistico.

Nonostante ciò, nel suo areale di distribuzione, pur essendo considerato tra i Laridi quello provvisto di maggiori doti di adattabilità, è tra i più rari dopo il Gabbiano corso e il Gabbiano corallino.

Pare quindi assodato che il notevole incremento della popolazione degli ultimi decenni debba esser riferito all’accresciuta disponibilità alimentare originata, nello specifico, dalle scorrette gestioni delle discariche urbane dei decenni trascorsi; in effetti alcuni studi hanno definito il Gabbiano reale come un indicatore attendibile del livello di consumismo e relativa dispersione di fonti alimentari delle nostre società, fornendone una realistica impronta ecologica globale della stessa.


Evidenti cure parentali (Foto: A. Di Rienzo)

Tale situazione di sovrabbondanza ha nel tempo portato alla relativa saturazione del suo habitat ideale legato all’ambiente costiero e, successivamente, ai primi fenomeni di inurbamento e di nidificazione nella città di Roma scoperta nei primi anni ’70 e seguiti, tra gli altri, da quelli di Genova, Trieste e Livorno.

Nel corso di diversi decenni sono stati sperimentati numerosi metodi per limitare il numero complessivo di individui di Gabbiano reale, arrivando a considerare l’approccio integrato quello a maggiore successo.


Protezione e ombra dei lucernari (Foto: A. Di Rienzo)

Tale approccio è basato sulla modifica della gestione ambientale (soprattutto delle discariche), sulla tecnica dell’esclusione e dissuasione e sul controllo della riproduzione (tramite foratura delle uova o azione di inibizione alla schiusa). Al contrario si sono rivelati eticamente e soprattutto addirittura controproducenti tutti quei metodi cruenti che mirano alla riduzione fisica del numero degli individui.

Laddove si è intervenuto con l’adozione di una metodica di controllo (soprattutto delle discariche) si è potuto registrare recentemente, una significativa riduzione delle coppie nidificanti e pertanto della popolazione totale.

VIDEO (un po’ tremolante)

Riprese: Alfonso Di Rienzo

 

(Foto: A. Di Rienzo)

 
Conclusioni

Per concludere, è ovvio che, a prescindere da qualsiasi opinione o teoria conservazionistica fa specie ed orrore che in pieno periodo di nidificazione una intera colonia riproduttiva sia andata distrutta e totalmente sterminata; auspichiamo che in futuro, controlli e sensibilità di Autorità e maestranze possano permettere di adempiere a quei controlli che oltre ad essere delle azioni eticamente essenziali stanno alla base di quelle regole non scritte che regolamentano da sempre, volenti o no, la coesistenza di diverse specie in uno stesso habitat.

Materiali di approfondimento

E. Benussi – Piano di azione per il monitoraggio ed il controllo del Gabbiano reale (Larus cachinnans) in Friuli Venezia Giulia, Marzo 2005

Atti del Workshop "Gabbiani in città", Giugno 2006

Arcamone, Franceschi – Monitoraggio della nidificazione del Gabbiano reale (Larus michahellis) nella città di Livorno, 2006

Soldatini, Mainardi – Gabbiani a Venezia: splendidi uccelli in una splendida città?, 2006

Documenti scientifici per la conservazione – Le specie problematiche 4: il Gabbiano reale, la posizione della LIPU, Maggio 2007

Zucca – Il gabbiano reale urbano

Articoli di cronaca

WWF Regione Piemonte e Valla d’AostaSegnalazione

05/07/2013

nelcuore.orgArticolo sul Gabbiano superstite sopravvissuto

04/07/2013

Agenparl.it, Articolo su proposta di adozione nuove norme di tutela

Torinofree.it, Articolo di G. Ingardia

27/06/2013

Torinotoday.it, Articolo redazione

18/06/2013

La Repubblica Torino, Articolo e Galleria Fotografica

GEAPress Agenzia di Stampa, Aggiornamento Articolo

Quotidiano Piemontese di Gabriele Farina, Articolo

13/06/2013

La Stampa Torino di Fabrizio Assandri, ArticoloVideobox

il Journal blog di Maria Ferdinanda Piva, Articolo

12/06/2013

GEAPress Agenzia di StampaArticolo

10/06/2013

nelcuore.org, Articolo