Vacanza “ornitologica” in Camargue
Vacanza “ornitologica” in Camargue

Vacanza “ornitologica” in Camargue


Aigues Mortes

Questo è il resoconto di una breve vacanza “ornitologica” intrapresa da me ed Elena, svoltasi in Camargue dal 29 Dicembre 2010 al 02 Gennaio 2011.
Abbiamo soggiornato ad Aigues Mortes, storico paese fortificato completamente racchiuso nel quadrilatero irregolare delle sue mura, posto al margine occidentale della Camargue a pochi chilometri da Saintes Maries de la Mer. Il nostro albergo Les Arcades, nel centro della cittadina, offre delle confortevoli camere in un edificio medioevale con un’ottima cucina (segnalata sulle guide Michelin) e buon assortimento di vini locali.
Arriviamo la sera del 29 e prendiamo possesso della nostra camera, denominata Le Canard Colvert (il Germano reale). Dopo una breve passeggiata nella cittadina al ristorante affrontantiamo la difficile impresa nell’interpretare correttamente il nostro menù: l’inglese qui sembra una lingua poco utilizzata e i locali sciorinano a gran velocità un dialetto poco comprensibile (usanza del resto tipica dei francesi). Comunque per scoraggiare il nostro appetito ci vuol ben altro!


Cicogne bianche con strana colorazione rossastra dovuta allo sfregamento su terre del medesimo colore

Fenicotteri
30 dicembre

La mattina seguente inizia con una pioggia intermittente che smette presto e lascia spazio ad una giornata nuvolosa ma non fredda.
Decidiamo di visitare subito le zone più lontane dal nostro campo base: La spiaggia di Piemanson, la Riserva della Palissade, la zona intorno a Saline de Giraud e quella intorno al faro di Gacholle.
Naturalmente lungo il tragitto sono inevitabili le soste. Tra le prime osservazioni un bel gruppo di Cicogne bianche in mezzo ad Aironi bianchi maggiori e Garzette. Alcune di esse presentano una strana colorazione del capo e del collo dovuto probabilmente allo sfregamento con terre rossastre.


Pivieressa

Nei campi prima di Saline de Giraud diverse Pavoncelle, Pivieri dorati e Aironi guardabuoi
Nelle saline e negli stagni dopo il paese sostano Cigni reali, Volpoche, molte centinaia di Piovanelli pancianera e dei Gambecchi, un Corriere grosso e un Totano moro, Pantane, Pettegole e alcune Pivieresse.
Spiaggia di Piemanson: tra i molti limicoli presenti osserviamo dei Chiurli maggiori e 5 Pittime reali.


Etang du Vaccaries

Sulla strada del ritorno incontramo dei birdwatchers che scrutano attentamente un campo nei pressi di Le Paradis, ci fermiano anche noi e veniamo a sapere che il giorno precedente è stata osservata un’Averla isabellina. Nei giorni seguenti torneremo diverse volte sul posto, incontrando anche il birder inglese che per primo ha osservatoro la specie, senza però riuscire a contattare l’animale.
Ci fermiano sulla sponda dell’Etang de Vaccares e osserviamo un gruppo di 6 Quattrocchi, oltre a 3 Beccapesci, 2 Gabbiani rosei e 1 Gavina.


Beccapesci

Entriamo nell’area protetta de La Palissade e dai capanni scorgiamo moltissimi Fischioni, Mestoloni, Codoni e Alzavole oltre alla nostra prima Avocetta e un Piro piro culbianco.
Terminato il giro all’interno dell’oasi incontriamo un giovane birder locale; ci segnala che, poco prima di Tour du Vallat, dall’osservatorio da cui precedentemente avevamo già conteggiato centinaia di Oche selvatiche sono state viste anche alcune Oche facciabianca. Ritorniamo quindi sul posto, ci facciamo letteralmente largo tra i diversi cacciatori che con la bava alla bocca guardano famelici i gruppi di anatre, oche, Piovanelli pancianera e Pavoncelle che sorvolano l’area protetta e che stanno ben attenti a non sconfinare verso le loro artiglierie.

Non vediamo le Oche facciabianca ma con un po’ di difficoltà dovuta alla distanza, riusciamo ad identificare almeno 2 Oche lombardelle.


Cigno minore

Tra i rapaci contattati in questa prima giornata: decine di Poiane (praticamente presenti ovunque anche a pochi metri di distanza una dall’altra). Molti Falchi di palude e alcune Albanelle reali.
A Villeneuve uno Smeriglio maschio ci taglia la strada e percorre un breve tratto di asfalto di fronte a noi.

Raggiungiamo il parcheggio all’imbocco della strada sulla diga che conduce al faro di Gacholle. Il tempo è incerto ma non piove, prendiamo il cannocchiale in spalla e raggiungiamo il faro dove osserviamo lo spettacolo fantastico offerto dalle centinaia di Avocette ferme ai bordi degli stagni, vediamo molte Volpoche, Fenicotteri e limicoli di diverse specie.

31 dicembre

Decidiamo di dedicare questa seconda giornata alla visita dell’area protetta de La Capelliere. Il tratto di strada che congiunge Aigues Mortes a S.tes Maries de la Mer ci regala la prima soddisfazione: 4 gruppi di Gru, in totale 166 individui, ci sorvolano a bassa quota; le osserviamo allontanarsi nel cielo che schiarisce.
Poco prima del centro i richiami fortissimi dei Cigni minori attirano la nostra attenzione. Conteggiamo almeno 12 individui tra cui riconosciamo anche quattro giovani.


Beccaccino

Una gentile signora ci accoglie a La Capelliere, paghiamo il biglietto e dopo aver visto un breve filmato sull’avifauna della Camargue, iniziamo la visita seguendo il percorso che si snoda partendo dal museo verso i capanni.
Negli stagni sono presenti moltissime Alzavole, Folaghe e Beccaccini.

Nei canneti contattiamo Forapaglie castagnoli, molti Pendolini, 1 Basettino ed un Tarabuso in volo.
Al ritorno ci fermiamo nei pressi di Mejanes. Imbocchiamo la strada che ci porta sulle sponde dello stagno e anche da qui osserviamo una gran quantità di Volpoche oltre a Fenicotteri, Cigni reali, Gabbiani comuni e reali ed alcune specie di limicoli.


Cigno reale

Gabbiano roseo

A Saintes Maries lasciamo l’auto all’inizio della strada che percorre la lunga diga sul mare e procediamo a piedi.


Saintes Maries de la Mer

Svassi piccoli e Gabbiano roseo confidentissimi, centinaia e centinaia di Avocette, limicoli ovunque. Tra questi scorgiamo 4 Pittime minori, moltissimi Chiurli, Piovanelli pancianera, Gambecchi e Pivieresse.


Avocetta

Un maschio di Smeriglio insegue a lungo una Pispola ingacciando uno spettacolare duello aereo; il piccolo passeriforme riesce alla fine a sfuggire rifugiandosi a terra tra la salicornia. Facciamo ancora un salto al molo del porto per dare una occhiata sul mare dove stazionano solamente diversi Svassi maggiori anche molto al largo.

01 gennaio

Volpoche

Svassi piccoli

La giornata inizia con una bellissima alba che illumina di rosa i canneti intorno ad Aigues Mortes. Le imponenti mura della cittadina si stagliano chiare contro un cielo terso; da un momento all’altro ci si potrebbe aspettare di veder uscire dalle porte fortificate drappelli di cavalieri con armature luccicanti e stendardi colorati al vento.


Fistioni turchi e Moriglioni

Ci dirigiamo nuovamente verso S.tes Maries e ci fermiamo poco dopo Moncalm per scattare delle foto ad un gruppo consistente di Fenicotteri particolarmente fotogenici. Mentre scatto vedo alla mia destra avvicinarsi un rapace che vola verso di noi seguendo la striscia di asfalto… Penso ad una poiana, anche se il battito d’ali mi sembra più profondo, ma è controluce e solo quando si trova sulla mia verticale mi accorgo che si tratta di un immaturo di Aquila del Bonelli! E’ a pochi metri sulla mia testa in volo battuto, inizio a picchiare sui vetri dell’auto gridando: Bonelli, Bonelli! per avvertire Elena che sta ancora osservando i Fenicotteri da dentro l’auto mentre lei velocemente si allontana. Saremmo stati tentati di seguirla per un tratto con l’auto, ma l’aquila dopo poco taglia verso i campi e si perde dietro i filari di alberi.


Fenicottero

Una passeggiata fino alla bocca del Petit Rhone non frutta molte osservazioni e decidiamo subito di dirottare verso Rue du Cacharel ed i suoi stagni dove svernano moltissime anatre tuffatrici. Osserviamo, in compagnia di birders locali, quasi tutte le anatre di superficie, Cigni reali e Oche selvatiche ed una femmina di Smergo minore. Sicuramente lo spettacolo più bello lo offrono le migliaia di Fistioni turchi e Moriglioni che nuotano e volano sulla superficie dello stagno.

Decidiamo di ritentare ancora una volta per l’Averla isabellina e le Oche facciabianca visto che quella e’ anche la zona di svernamento delle Aquile anatraie. Non abbiamo fortuna e non riusciamo a contattare nessuna di queste specie ma mentre raggiungiamo il sito, da uno steccato ai bordi della strada si invola un’Upupa, osservazione piuttosto inconsueta in questa stagione!

Nei campi i voli di stormi di Strillozzi, Fanelli, Migliarini di palude, Fringuelli, Allodole. Tottaville, Storni, Cardellini e Pispole offrono spettacolo. Contattiamo anche un bel gruppetto di Peppole. Al bivio per Le Paty de la Trinitè un Nibbio reale volteggia nel cielo. Dopo Villeneuve uno scoiattolo rosso sosta lungo il margine della strada.

02 Gennaio

Calandro maggiore

Sulla strada del ritorno facciamo sosta a la Crau, l’etang d’Entressen e la discarica.
Il Mistral soffia impietuoso impedendoci quasi di uscire dall’auto. Lo stagno sembra un mare in tempesta, del resto non mi ricordo di aver visto questo stagno in altre condizioni atmosferiche, purtroppo! In un angolo i Gabbiani e Folaghe si riparano come possono dietro le canne… impossibile fare osservazioni anche con il binocolo.

Dietro la collinetta della discarica siamo al riparo dal vento, qui osserviamo moltissimi passeriformi: alaudidi e fringillidi, Ballerine bianche, Pispole, Aironi guardabuoi, Taccole, Pavoncelle, diversi Piro piro culbianco e 2 Nibbi reali.
Ci spostiamo verso il La Crau e nei campi riusciamo ad osservare 6 Calandri maggiori.

Su tutto l’atipiano s’involano al nostro passaggio grossi stormi di Allodole, Tottaville, Fanelli e Strillozzi. Impossibile controllare più di tanto all’interno dei gruppi la presenza di specie particolari in quanto non riusciamo a scendere dall’auto senza rischiare di farci strappare via le portiere dal Mistral. I cacciatori sono ovunque al riparo dal vento ed armati fino ai denti, mute di cani scampanellanti vengono a fare amicizia con noi… anche questa volta non riesco a vedere le Galline prataiole. Su un sasso relativamente al riparo un’Averla maggiore attende momenti migliori.

Si ritorna a casa con un buon numero di specie. Quello che ci ha sicuramente colpito di più è stato osservare delle concentrazioni così alte di uccelli… peccato solo per la presenza di tanti cacciatori nelle immediate vicinanze dele aree protette, situazione del resto anche riscontrabile nel nostro bel paese.


Check list delle osservazioni (in ordine alfabetico)

airone bianco maggiore, airone cenerino, airone guardabuoi, albanella reale, allodola, alzavola, aquila del bonelli, averla maggiore, avocetta

ballerina bianca, ballerina gialla, basettino, beccaccino, beccapesci

calandro maggiore, canapiglia, cardellino, cardellino, chiurlo, cicogna bianca, cigno minore, cigno reale, cinciallegra, cinciarella, codibugnolo, codirosso spazzacamino, codone, colombaccio, cormorano, cornacchia nera, corriere grosso

fagiano, falco di palude, fanello, fenicottero, fischione, fistione turco, folaga, forapaglie castagnolo, fringuello

gabbiano comune, gabbiano reale, gabbiano roseo, gallinella d’acqua, gambecchio, garzetta, gavina, gazza, germano reale, gheppio, ghiandaia, gru

lucherino, luì piccolo, martin pescatore, merlo, mestolone, migliarino di palude, moriglione

nibbio reale, oca lombardella, oca selvatica, occhiocotto

pantana, passera mattuggia, passera oltremontana,pavoncella, pendolino, peppola, pettegola,pettirosso, picchio rosso maggiore, picchio verde, piovanello pancianera, piro piro culbianco, pispola, pittima minore, pittima reale, piviere dorato, pivieressa, poiana, porciglione

quattrocchi, rondine montana

saltimpalo, scricciolo, smergo minore, smeriglio, spioncello, storno, strillozzo, svasso maggiore, svasso piccolo

taccola, tarabuso, tortora dal collare, totano moro, tottavilla, tuffetto, upupa, verdone, verzellino, volpoca