Festa del Nodo 2016
Festa del Nodo 2016

Festa del Nodo 2016


Nei pressi dell’imbocco all’area boscata

Tra le piogge di Lombardore si è svolto anche quest’anno il ritrovo di simpatizzanti e soci EBN del nodo torinese del birdwatching.

La ricerca mirava oggi ai passeriformi nelle vaste aree prative e di rada boscaglia poste a settentrione dell’area demaniale. Non fosse stato per il meteo che, non essendo esattamente favorevole per l’osservazione, ne ha inequivocabilmente penalizzato la giornata, l’area si dimostra comunque ricca di potenzialità circa l’osservazione dell’avifauna.

Appuntamento ore 8.30 e, mentre il sottoscritto arrivava, i componenti più mattinieri del gruppo annotavano sui block notes l’osservazione di uno Sparviere, proprio nei pressi del parcheggio ed appena smontati dai propri autoveicoli. Una volta formato il piccolo gruppetto, saremo in 9 complessivamente, ci incamminiamo verso l’accesso dell’area boscata.

A margine della strada asfaltata, attorno ad un piccolo stagno circondato da uno splendido campo di ranuncoli ancora abbondantemente fioriti, si fanno vedere i primi Germani reali e Luciano ode il chiaro verso di alcune Folaghe. Di contorno abbiamo Cornacchie a profusione, parecchi Fringuelli e qualche Colombaccio.


Una delle prime infruttuose soste di osservazione

Incamminati verso occidente superiamo la sbarra dell’area demaniale e ci addentriamo su una comoda pista sterrata che si sviluppa in direzione di San Maurizio canavese; procediamo silenziosi e già bagnaticci, attraverso il territorio della Vauda alla ricerca, chissà, di qualche osservazione speciale.

Nel primo tratto si osserva poco di interessante, cinciame vario tra i quali Cinciallegra e Codibugnoli, pochi Pettirossi fino a soffermarci su un esemplare di Passera scopaiola che si lascia abbondantemente osservare in posizione relativamente ravvicinata. In lontananza si ascoltano radi richiami di Picchio rosso maggiore e Picchio verde. Grande assente del luogo, secondo Lorenza, la Cincia bigia che rimarrà tale purtroppo in tutta la giornata.


Area di erosione

Iniziamo a ricercare in maniera spasmodica almeno un Picchio rosso minore aiutandoci con il richiamo che viene lanciato dal cellulare di Luciano con buona regolarità ed esito sempre negativo. Dopo alcune infruttuose pause, all’incirca a metà della pista forestale, la abbandoniamo per immergerci in un territorio alquanto particolare, frutto dell’erosione delle acque di superficie e, soprattutto dei Quad le cui tracce sono alquanto evidenti… nei fianchi argillosi di queste rive è possibile osservare parecchi buchi probabilmente frutto del passaggio dei Gruccioni; qui il Brugo è a tratti ancora incredibilmente fiorito… a metà ottobre.

Recuperata la pista un poco più ad ovest ci troviamo a chiacchierare, non ricordo bene come ci siamo arrivati, su Polibio, Annibale e il mitico attraversamento degli elefanti sulle Alpi… proseguiamo quindi stoicamente, sotto una pioggia più insistente, verso occidente sino a portarci sul versante meridionale della pista nei pressi di una vasta area prativa a poca distanza da un sito dedicato all’aeromodellismo; qui si osserva in lontananza un esemplare di Poiana.

Decidiamo all’unanimità, e senza peraltro alcuna votazione, per il ritorno sui nostri passi e la prenotazione del tavolo prandiale dando un taglio meno osservativo alla camminata concedendoci lo scambio, poco birder, di quattro piacevoli chiacchiere….. ma…. è proprio qui che, finalmente si fa sentire, alla coda più attenta del gruppo, il tanto ricercato Picchio rosso minore! Radunato il gruppo si lancia ancora una volta il richiamo… ed ecco finalmente sfrecciare sopra le nostre teste il piccolo pennuto con il classico volo a sinusoide: una, due, tre volte attraversa sopra la nostre teste senza concederci però il piacere di osservarlo bene… ma ad ogni modo risponde al richiamo, è lui… anzi loro, sono una coppia! Ripreso il cammino in realtà alcuni di noi avranno il piacere di riuscire ad osservarlo per breve tempo attraverso il cannocchiale, grazie ad una fortunata deviazione dal percorso di Francesco. Qualcuno ode il richiamo di un Fagiano mentre siamo ancora circondati da gruppi di Codibugnoli che si spostano da una chioma all’altra.

Ripreso il cammino siamo ormai quasi al termine della sterrata e, nei pressi della sbarra, ci fermiamo ancora una volta in gruppo per scrutare i rovi circostanti alla ricerca della famosa Cincia bigia che però si lascia nuovamente desiderare.

Sul tratto asfaltato, sempre nei pressi dello stagno già scandito in precedenza osserviamo sul prato, una coppia di Gallinelle d’acqua che si rincorrono per rifugiarsi in breve nel folto della vegetazione che circonda lo specchio d’acqua e un gran movimento nella chioma imbrunita di una poderosa Quercia, sono Storni. Tra le frasche dell’acquitrino si riesce ad intravedere un Merlo.


La fortunata deviazione ci concede il Picchio rosso minore

Nei dintorni della cascina le maggiori osservazioni della giornata, a terra un gran numero di Cardellini che pasturano a breve distanza di alcuni esemplari di Pispola e, su alcuni fili telefonici, esemplari di Codirosso spazzacamino.

Arrivati alle autovetture, tra i capannoni di una zona industriale qualcuno che non ha ancora riposto il binocolo nello zaino, intravede il volo sfarfallato di un Gheppio.

Concludiamo la mattinata con un meritatissimo pranzo in un ottimo locale di San Francesco al campo (La Londrina), ove ci sfamiamo con ottimi piatti. Grazie per la bella mattinata a tutti i partecipanti!!!