Il dio Thot è a Torino!
Il dio Thot è a Torino!

Il dio Thot è a Torino!

Il dio Thot è arrivato in città!

di Luciano Ruggieri

Torino città magica, l’unica che costituisce un punto del doppio triangolo della magia bianca e della magia nera e sede del museo egizio più importante al mondo dopo Il Cairo, può ricordare la data del 18 febbraio 2023 per la visita in carne e ossa (e piume) del dio Thot in città!

Per gli antichi egizi, l’Ibis sacro (Threskiornis aethiopicus) simboleggiava la reincarnazione di Thot, il dio che ispirava le arti, la scrittura e in generale delle scienze, medicina e magia comprese. Dai Greci fu poi trasformato nel dio Ermes, il messaggero degli dei.

L’Uccello che ha ispirato questo collegamento fa parte della famiglia degli ibis, Uccelli che hanno un tipico becco lungo e a sciabola, frequentanti ambienti aperti e paludosi.
Il nostro messaggero alato è comparso seguendo il corso del Po fino nel cuore della città, nei pressi del ponte Vittorio Emanuele I (detto della Gran Madre), e si accompagnava con i soliti Gabbiani comuni e Garzette che frequentano l’area con acqua bassa. Per noi che facciamo birdwatching, il sito si chiama TUP (Tratto Urbano del Po) e negli anni, ha accolto oltre 120 specie di Uccelli.

 

Ibis sacro a Torino (foto di L.Ruggeri)
Ibis sacro a Torino (foto L.Ruggieri)

Si tratta della prima osservazione per Torino di questa specie definita “invasiva” in quanto non originaria del continente europeo, ma sfuggita alla cattività dalla fine degli anni ’80 e ormai “naturalizzata”. E’ paradossale che la specie sia invece estinta proprio in Egitto, probabilmente a causa di trasformazioni del corso del Nilo, ma è presente con oltre 10 mila esemplari in Piemonte, come ci indica un recente studio ornitologico

Nel Museo egizio di Torino, sono conservate mummie contenti Ibis sacri, risalenti al 6800 AC, quasi 10mila anni fa! La curiosità emersa da un altro studio scientifico, è che probabilmente gli Ibis sacri venivano allevati in voliere per destinarli a essere poi mummificati e posti nelle tombe, perché geneticamente (DNA-mitocondriale) i corpi di questi Ibis sacri sono tutti simili.
Veramente incredibile!