Un Luì di Hume (Phylloscopus humei) a Viverone (BI)
Un Luì di Hume (Phylloscopus humei) a Viverone (BI)

Un Luì di Hume (Phylloscopus humei) a Viverone (BI)

Il giorno 15 gennaio 2023 un gruppo di giovani birdwatchers reduci dal Censimento IWC (International Waterbirds Census) sul Lago di Viverone, contatta un Luì di Hume.
Riportiamo qui di seguito il dettagliato resoconto dell’evento da parte di uno degli osservatori pubblicato sulla mailing list di EBN Italia.
Il soggetto era già in zona dal 16/11/2022, segnalato da Massimo Marcone che purtroppo non era riuscito a documentare l ‘osservaziome; in seguito è emersa anche una registrazione fatta il  6/01/2023 da Nicolò Grasso attribuibile con certezza alla specie.
Il Luì di Hume è una specie a distribuzione centro-asiatica, svernante a sud dell’areale in Asia meridionale; in Europa era specie con presenze irregolari e alcuni casi di svernamento. (Brichetti & Fracasso, 2010) Attualmente In Italia è considerato uno svernante regolare (CISO-COI, 2020).
Per il Piemonte è riportata una sola precedente osservazione a Caselle T.se il 7/10/1957 (Pavia & Boano 2009)

Luì di Hume sul suo albero preferito – Viverone (BI) (foto M. Cadin)

Il racconto di Leonardo Siddi
15/01/2023 – Lago di Viverone, Masseria (BI)
Grandi emozioni sulle sponde biellesi del Lago di Viverone. Come ogni inverno, uno stuolo di birders è giunto da Piemonte e Liguria per censire gli uccelli acquatici svernanti nello specchio d’acqua. Non che ci sia poi molto da contare: oltre ai soliti svassi (tra cui spiccano 2 cornuti e un collorosso) e qualche anatide, il lago sembra svuotarsi sempre di più col passare degli anni. Morette e Moriglioni sono ormai merce rara e lontani sono i tempi dei gruppi di Pesciaiole e Morette grigie. Più che per gli uccelli, i censimenti sono un’occasione per rivedere cari amici quella volta in più all’anno. Finiti i conteggi, non resta che andare a prendersi un panino al Ristorante dei Pescatori, noto per la sua proverbiale salsa verde. Tra i presenti, Martina, Alessandro Foglio, Andres Carrasco con suo zio Simone Bocca, Luca Forneris e Marco Tortarolo dalla Liguria e il chirotterologo convertito al birdwatching Fabrizio Gili. Per non farci mancare nulla, lo Svasso collorosso ha deciso di nuotare proprio davanti alla panchina dove ci siamo accampati. Il rosso sul collo inizia a essere evidente, ormai è pronto a indossare l’abito nuziale. Purtroppo lo studio chiama me, Martina ed Alessandro. I ragazzi vogliono andare a cercare gli Zigoli golarossa a Verrone ma per noi studenti incombono gli esami. Salutati tutti, ci dirigiamo verso l’auto. Ed è proprio in quei pochi metri che avviene la magia. Un richiamo spicca nel silenzio della borgata Masseria. Martina non esita un istante, con la velocità di un pistolero sfila il telefono dalla tasca e attiva il richiamo del Luì di Hume. L’animalino risponde, panico. Galoppo come un disperato verso le macchine degli altri, che nel frattempo avevano concluso le manovre di uscita dal parcheggio del ristorante. << C’È UNO HUME! >> sono le uniche parole che riesco a stramazzare, rischiando di spiaccicarmi sul cofano di Andres. L’orda di birders si ricongiunge nel cortile da cui ha richiamato il folletto asiatico, pronta a cogliere al volo una qualsiasi prova di presenza. Il tempo scorre più lentamente, l’albero si è zittito. Il call proveniva da un giardinetto con due lecci e una magnolia, ovvero le uniche latifoglie nell’area con la chioma verde anche in questa stagione. Sagome misteriose si muovono tra le foglie, diversi sostengono di aver visto una pallina piumata con la barretta alare ma l’avvistamento di conferma tarda ad arrivare. Dalla quercia si involano due Cinciallegre e un Fringuello, ormai può esserci solo lui. <<L’ho visto in faccia! È davvero un Luì di Hume!>> grida finalmente Martina. Attiviamo il playback il tempo necessario per ottenere una risposta, bastano davvero pochi secondi. Il fantasmino si è attivato immediatamente, saltella frenetico tra i rami fischiettando il suo richiamo bisillabico. È confidente ma non si sposta mai fuori dal fogliame.

Una volta imparati i movimenti, risulta più facile seguirlo tra le fronde e beccare l’istante in cui si espone. Uno spettacolo per gli occhi!
Con pazienza, si nota che talvolta si posa brevemente a terra per la ricerca di cibo tra il fogliame.

Luì di Hume posato a terra (foto M. Cadin)

La segnalazione istantanea sul gruppo Telegram EBN è servita a far riemergere dal telefono di Nicolò Grasso un audio dimenticato, in cui aveva inconsapevolmente registrato un Luì di Hume dieci giorni fa proprio alla Masseria di Viverone. Peccato esserne venuti a conoscenza solo ora, ma meglio tardi che mai.

Leonardo Siddi & Martina Cadin
Cossato (BI)

Bibliografia di riferimento
Boano G. – Gli uccelli accidentali in Piemonte e Valle d’Aosta (aggiornamento 2005), 2007 . RIV. PIEM. ST. NAT., 28, 2007: 305-366
Brichetti P. & Fracasso G., 2010. – Ornitologia italiana. Vol. & – Sylviidae-Paradoxornithidae. Oasi Alberto Perdisa Editore, Bologna.
CISO-COI Check-list of Italian birds (2020), 2021. Avocetta 45: 21 – 82 (2021)
Boano G. – Check list degli uccelli del Piemonte e della Valle d’Aosta aggiornata al dicembre 2008., 2009 Riv. ital. Orn., Milano, 79 (1): 23-47, 31-XII-2009